domenica 19 marzo 2017

Il Player Trading della Serie A 2015/16.



Luca Marotta


Nello schema di bilancio dei club inglesi, la gestione economica legata ai trasferimenti dei calciatori viene evidenziata separatamente, al fine di valutare se l'attività di “Player Trading”, riesca a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori, rappresentati dagli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori stessi. Quindi, come attività di “Player Trading” si può considerare l’attività legata all’acquisto e alla cessione di calciatori, che dal punto di vista economico produce plusvalenze e/o minusvalenze, ricavi e/o costi per prestiti oltre ad altri ricavi e oneri accessori. Pertanto, obiettivo del Player Trading è quello di far fronte al costo degli ammortamenti della rosa calciatori, una specie di “autofinanziamento” dei diritti pluriennali.
Per quanto riguarda la peculiarità dei bilanci della Serie A italiana, fino al 2014/15, era opportuno far rientrare nel conteggio i proventi e gli oneri da compartecipazione ex articolo 102 bis NOIF. Tale caratteristica dei bilanci della Serie A, verrà meno dalla stagione sportiva 2015/16.
I limiti dei risultati che saranno oggetto di commento, sono rappresentati dal fatto che i dati non sono omogenei. Infatti, alcune società terminano l’esercizio il 31 dicembre e altre società il 30 giugno. Pertanto i bilanci che terminano il 31.12.2015 includono delle operazioni che fanno riferimento alla seconda parte della stagione sportiva 2014/15. Infine, le tre società quotate in borsa applicano i principi contabili internazionali e le altre i principi contabili nazionali.

La “Teledipendenza” del calcio italiano, i ricavi da gare trascurabili, la presenza di ricavi commerciali che al confronto degli altri club europei sono “poca cosa”, determinano l’importanza dell’attività del Player Trading, che tuttavia a livello sistemico, per il 2015/16, ha fallito di poco il suo obiettivo, perché non è riuscita a coprire del tutto i costi annuali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori.

In sintesi, gli ammortamenti pari a € 425,8 milioni, hanno prevalso di 15,9 milioni sul risultato netto della gestione economica dei diritti dei calciatori, pari a € 409,9 milioni.

I Proventi da gestione diritti calciatori

I componenti economici positivi sono: le plusvalenze, i ricavi da cessione temporanea, gli altri ricavi derivanti dalla gestione economica dei calciatori, i proventi da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF (per le società che hanno redatto il bilancio al 31.12.2016, che fa riferimento alla seconda parte della stagione sportiva 2014/15).

 


Il totale complessivo di tutta la Serie A, per quanto riguarda la classifica dei Proventi da gestione diritti calciatori derivante dal Trasferimento dei Calciatori, ammonta a € 448,5 milioni. Le plusvalenze totali sono state pari a € 376 milioni. I ricavi da cessioni temporanee calciatori compresi gli altri proventi ammontano complessivamente a € 58 milioni. I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF sono stati pari a circa € 14,5 milioni.

Al primo posto, per quanto riguarda la classifica dei Proventi da gestione diritti calciatori derivanti dalle operazioni di trasferimento, troviamo la Roma con 91,6 milioni, seguita dalla Juventus con € 46,4 milioni, dal Genoa con 40,3 milioni, però con un dato riferito all’anno solare 2015, che comprende anche proventi da compartecipazione. Al quarto posto si trova l’Inter con € 39,1 milioni, che beneficia della plusvalenza di Kovacic. Il quinto posto è occupato dalla Fiorentina con € 34,5 milioni, con il dato dell’anno solare 2015, che beneficia della plusvalenza di Cuadrado (Chelsea).

La Roma occupa il primo posto grazie alle plusvalenze di Romagnoli Alessio (Milan) per € 23.864.000; Yanga Mbiwa Mapou (Olimpique Lyonnais) per € 664.000; Destro Mattia (Bologna) per € 4.407.000; Gervais Yao Kouassi (Hebei Fortune) per € 12.506.000; Mazzitelli Luca (Sassuolo) per € 3.500.000; Ndoj Emanuele (Brescia) per € 1.200.000; Somma Michele (Brescia) per € 1.800.000; Pjanic Miralem
(Juventus) per € 28.272.000; Politano Matteo (Sassuolo) per € 1.098.000; Vestenicky Thomas (Cracovia) per € 166.000.
La Juventus, rispetto ad altri anni registra un miglioramento nella classifica occupando il secondo posto.
Le plusvalenze registrate nel 2015/16 hanno riguardato la cessione di Vidal, che ha generato una plusvalenza di € 30,9 milioni e Ogbonna, che ha generato una plusvalenza di € 1,4 milioni

Per quanto riguarda il Genoa, le plusvalenze realizzate sono pari a € 30,88 milioni ed hanno riguardo: Andrea Bertolacci, ceduto alla Roma per € 17 milioni, con una plusvalenza di € 15.861.016; Iago Falque ceduto alla Roma per € 7 milioni, con una plusvalenza di € 5.787.300; Matteo Fianchetti ceduto all’Hellas Verona per € 3.500.000, con una plusvalenza di pari importo; Antonelli Luca ceduto al Milan per € 4.500.000, con una plusvalenza di € 2.213.333; Pinella ceduto all’Atalanta per € 2 milioni, con una plusvalenza di pari importo; Ragusa Antonino ceduto al Cesena per € 2,5 milioni con una plusvalenza di € 1.050.000. I ricavi da cessione temporanea prestazioni calciatori aumentano da € 853 mila a € 2,2 milioni. L’importo maggiore riguarda Iago Falque (AS Roma), per € 1.000.000. Il prestito di Mandragora al Pescara, nel 2015, ha fruttato 100.000 Euro. Trattandosi di un bilancio che si è chiuso il 31.12.2015, evidenzia proventi da compartecipazione: la risoluzione della compartecipazione di Luka Krajnc col Cesena ha comportato un provento finanziario di € 2.100.000, quella di Tommasone con l’Inter € 850.000.
L’Inter evidenzia plusvalenze per € 34.092.618 (€20.668.140 nel 2014-15), che hanno un’incidenza sul valore della produzione del 14,12%. Il calciatore che ha determinato la maggiore plusvalenza pari a € 21,3 milioni è stato Mateo Kovacic, ceduto per € 29 milioni al Real Madrid. Le altre plusvalenze di rilievo riguardano: per € 8,739.000 quella di Fredy Guarin, ceduto allo Shangai Greenland Shenhua alla cifra di € 12 milioni; per € 1.599.000 quella di Botta, ceduto al CF Pechuca per € 1,8 milioni.
Sampdoria, Sassuolo, Atalanta e Torino hanno superato la soglia dei 20 milioni di Euro di ricavi derivanti dalla gestione economica dei trasferimenti dei calciatori.
Il Chievo con 19,6 milioni di Euro, ne è rimasto al di sotto. La plusvalenza più importante del Chievo è stata quella di Paloschi (Swansea) per € 5.978.000.

Il Sassuolo si piazza al settimo posto con 26,6 milioni di Euro. Il bilancio del Sassuolo 2015, che fa riferimento all’anno solare, contiene un provento da compartecipazione relativo alla stagione sportiva 2014/15, che si riferisce al calciatore Berardi.
L’Udinese, si trova al tredicesimo posto con € 13,17 milioni e con le plusvalenze di Douglas dos Santos Justino de Melo Clube (Atletico Mineiro) per € 1.544.855,16; Edinaldo Gomes Pereira (Sporting Clube de Portugal) per  € 2.401.237,64; Valerio Verre (Delfino Pescara 1936) per  € 3.719.500.
Il Napoli, si trova al quattordicesimo posto con € 11,2 milioni di plusvalenze La plusvalenza più elevata è stata di Euro 4.981.513 ed ha riguardato la cessione di Edu Vargas, seguita da quella di Inler per € 3.534.783.


Gli Oneri da gestione diritti calciatori

I componenti economici negativi comprendono: le minusvalenze, gli oneri da cessione temporanea, gli altri oneri da gestione calciatori e gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF. Nel 2013/14, per la Serie A, tali componenti negativi di reddito ammontano complessivamente a 130,3 milioni di Euro.

 


Le minusvalenze complessive sono state pari a € 31,5 milioni e gli oneri da acquisizioni temporanee calciatori, compresi gli altri oneri, ammontano complessivamente a € 80,5 milioni. Gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF sono pari a € 18,3 milioni.
Al primo posto, per quanto riguarda la classifica degli Oneri da gestione diritti calciatori derivanti dalle operazioni di trasferimento, si trova la Roma con 27,5 milioni di Euro. Il Genoa occupa il secondo posto con € 20,9 milioni, con dati riguardanti l’anno solare 2016, seguito dall’Inter con 16,1 milioni di Euro e dalla Sampdoria con € 12,15 milioni. La Juventus è quinta con 10,9 milioni. Il Napoli è diciassettesimo con € 588 mila Euro.
Delle prime cinque squadre classificate ai primi posti nella classifica dei proventi, risultano solo Roma, Genoa, Inter e Juventus tra le prime cinque classificate per importo degli oneri.
La Fiorentina da quinta nella classifica dei proventi, diventa ottava nella classifica degli oneri, ciò sta a significare che ha beneficiato maggiormente dei ricavi rispetto alle altre squadre.

In ogni caso, il dato delle minusvalenze sta a significare che esiste una componente di rischio nel Player Trading, legata alla movimentazione dei calciatori, che in alcuni casi non determina i risultati sperati. Oppure in alcuni casi si opera a caso con la “Legge dei Grandi Numeri”.

In tale classifica la Juventus occupa il quinto posto con 10,69 milioni di Euro e la maggior parte riguarda gli Oneri accessori su diritti pluriennali calciatori non capitalizzati, pari a € 4.668.000 e oneri per acquisto temporaneo calciatori per € 3.648.000.
Come consuetudine, ormai, Il club che ha registrato minori oneri è la Lazio.

Da notare che per quanto riguarda gli oneri da compartecipazione il Genoa occupa il primo posto con 9,46 milioni di Euro, perché tradizionalmente operava con tale strumento.
La Roma ha speso molto per l’acquisto temporaneo di calciatori e gli altri oneri della gestione. In particolare, gli Altri oneri della gestione calciatori, pari a 7,9 milioni di euro, sono relativi a bonus riconosciuti in relazione ai contratti di cessione di diritti alle prestazioni sportive di calciatori e si compongono, per 5.77 milioni di euro, di bonus a società di calcio ed intermediari sportivi, e, per 2,14 milioni di euro, da commissioni riconosciute ad intermediari sportivi. Gli Oneri per acquisizioni temporanee della Roma, pari a € 16.913.000riguardano: Ucan, per € 2,37 milioni; Ibarbo (Cagliari), per 5 milioni di euro; Sadiq (Spezia), per 350 mila euro; Gyomber (Catania), per 1 milione di euro; Nura (Spezia), per 350 mila euro; Digne (Paris Sant Germain), per 2,4 milioni di euro; Rudiger (Stuttgard), per 3.9 milioni di euro; Falque (Genoa), per 140 mila euro ed El Shaarawy (Milan), per 1.4 milioni di euro.

La Sampdoria mostra le minusvalenze più elevate, che risultano pari a € 7,59 milioni. La principale minusvalenza è stata quella determinata dalla rescissione di Bergessio per € 1.891.000.

Il bilancio del Genoa evidenzia minusvalenze derivanti da cessione diritti pluriennali pari a € 6.481.017 (€ 2.356.043 nel 2014). L’importo maggiore riguarda la cessione di Luka Krajnc al Cagliario, ceduto per € 1.750.000, con una minusvalenza di € 3.250.000. La cessione di Kucka al Milan per € 3.000.000, ha determinato una minusvalenza di € 250.000. Inoltre, tra gli oneri da compartecipazione, pari a € 9.465.000, spiccano: Andrea Bertolacci (AS Roma) per € 7,5 milioni; Ragusa Antonino (Pescara) per € 775.000 e Ventre (Inter) per € 920.000.



La Gestione Operativa Netta Trasferimento Calciatori.

La Gestione Operativa Netta derivante dal Trasferimento dei Calciatori è determinata dalla differenza tra i componenti economici positivi e componenti economici negativi e risulta positiva per € 318,16 milioni.

 


Al primo posto, per quanto riguarda la classifica della Gestione Operativa Netta derivante dal Trasferimento dei Calciatori, troviamoli la Roma con un risultato positivo di 64,16 milioni di Euro.
Al secondo posto troviamo la Juventus con 35,46 milioni di Euro. La Fiorentina occupa il terzo posto con 28,4 milioni di Euro e al quarto posto si piazza il Sassuolo con 26,16 milioni di Euro che supera l’Inter, nonostante la plusvalenza di Kovacic. L’Atalanta è sesta con 22,8 milioni di Euro.
Genoa, Sampdoria e Torino e Chievo si collocano al di sotto dei 20 milioni di Euro, ma al di sopra della soglia dei 15 milioni di Euro.
Meno brillante, rispetto agli altri anni è il risultato dell’Udinese, al dodicesimo posto, con un risultato positivo di circa € 13,7 milioni. Il Milan occupa il penultimo poso con un risultato negativo.

Gli ammortamenti.

Gli ammortamenti rappresentano il costo annuale del cartellino dei calciatori, che in genere viene ripartito per la durata del contratto.
A livello sistemico la Serie A registra un ammontare complessivo di ammortamenti pari a circa 434,2 milioni di Euro.
In linea teorica ai primi posti dovremmo trovare i grandi club, che hanno una rosa di campioni con un valore contabile notevole.
In effetti, in tale classifica, ai primi tre posti ritroviamo le squadre in ordine di posizione in campionato: la Juventus con € 67 milioni, il Napoli con € 50,12 milioni, la Roma con € 46,48 milioni.
Il Milan con € 46 milioni (anno solare 2016) risulta quarto e l’Inter (2015/16) risulta quinta con 38,9 milioni di Euro. Subito dopo a ridosso delle prime cinque “grandi”, al sesto posto, per ammontare complessivo di ammortamenti, troviamo la Fiorentina con 27,1 milioni di Euro.
Occorre dire che il Napoli è penalizzato dall’applicazione delle aliquote di ammortamento decrescenti, ma ha pur sempre una rosa calciatori importanti e che è costata molto. Invero, anche l’Udinese che registra ammortamenti pari a26,12 milioni di Euro ha adottato il metodo delle aliquote di ammortamento decrescenti.
Agli ultimi posti, ad eccezione dell’Empoli, che ha disputato un buon campionato, risultano presenti squadre che sono retrocesse in Serie B.
Hellas Verona occupa il quartultimo posto con 5,7 milioni di Euro; il Carpi il terzultimo posto con 2,8 milioni di Euro ed il Frosinone l’ultimo posto con 287 mila Euro.

  


Il risultato del Player Trading

Il risultato del Player Trading a livello sistemico è negativo per € 116 milioni. Tale dato sta a significare che la Serie A non riesce a coprire i costi annuali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori con il risultato netto della gestione economica dei diritti stessi.

  


La classifica del Player trading vede la Roma al primo posto con € 17,68 milioni, ovviamente anche grazie alla plusvalenza di Pjanic, registrata nel 2015/16.
Al secondo posto si colloca l’Empoli con € 11,7 milioni di risultato positivo.
Il Sassuolo con un risultato positivo di € 11,4 milioni è terzo. L’Atalanta è quarta con circa 10,8 milioni di Euro. Il Torino è sesto con 5,2 milioni di Euro.
Ben 11 club presentano un risultato negativo, tra cui: Frosinone, Sampdoria, Carpi, Palermo, Udinese, Lazio, Inter, Bologna, Juventus, Napoli e Milan.
La Juventus è diciottesima con un risultato negativo di € 31,6 milioni. Il Napoli è penultimo con un risultato negativo di € 39,5 milioni. L’ultimo posto è occupato dal Milan, con un risultato negativo di 48,16 milioni.

Il 2015/16 non è stato un buon anno per l’Udinese, che occupa il quattordicesimo posto. Il non eccellente risultato del player trading, rispetto agli anni precedenti, ha contribuito alla evidenziazione nel bilancio 2015/16, di una perdita per € 27 milioni. Negli anni precedenti, il risultato dell’attività di player trading è stato fondamentale per l’evidenziazione di utili e anche per la costruzione dello stadio.

Conclusioni.

Nel 2015/16, forse a causa dell’abolizione del meccanismo delle compartecipazioni, sembra che si sia fatto maggior ricorso al meccanismo delle cessioni temporanee.
Si può prevedere che la stagione sportiva 2015/16 risulterà meno brillante rispetto alla stagione sportiva 2016/17, che evidenzierà le maxi plusvalenze di Pogba da parte della Juventus e di Higuain da parte del Napoli.
Ovviamente, un campionato che vuol diventare un “prodotto televisivo” attraente, cerca di attirare i grandi campioni e non fa leva principalmente sul Player Trading per finanziarsi. Per risultare “virtuoso” e “proficuo”, il risultato del Player Trading deve essere il frutto di investimenti nei settori giovanili dei club, che formano i futuri campioni, con un valore di mercato elevato, che determina plusvalenze importanti.


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