domenica 8 giugno 2014

Bilancio Cesena 2012/13: la fusione inversa e le “incertezze superate” sulla continuità aziendale.



Luca Marotta


Il bilancio al 30 giugno 2013 della società di calcio “A.C. Cesena S.p.A.” è stato approvato il 31 marzo 2014, poiché il Consiglio di Amministrazione ha approvato il progetto di bilancio solo in data 13 marzo 2014, quindi, oltre i termini previsti dal Codice Civile. Tale circostanza di per sé è un indicatore dell’esistenza di alcune problematiche, come ammesso dagli stessi Amministratori, tra cui la razionalizzazione della struttura societaria anche attraverso un’operazione di fusione inversa e l’esistenza di incertezze relative alla continuità aziendale superate grazie anche all’aumento del capitale sociale e all’attuazione di un Piano industriale.
Il bilancio chiuso al 30 giugno 2013 ha evidenziato una perdita netta di 2,8 milioni di Euro, mentre nell’esercizio precedente si era registrato un utile di 2,1 milioni di Euro. Tale perdita ha comportato l'esposizione di un patrimonio netto negativo di Euro 78.461, che integra la fattispecie di cui all'art. 2447 del codice civile, ossia la riduzione del capitale sociale al di sotto del minimo legale.

La Compagine Sociale.

Al 31 marzo 2014, A.C. Cesena S.p.A. risultava avere un capitale sociale di Euro 9.500.000, parzialmente versato.
I soci che, in data 31 marzo 2014, hanno approvato il bilancio 2012/2013 sono stati: Cesena & Co. Società Cooperativa titolare di 9.499.000 azioni, del valore nominale di 1 Euro, pari, come scritto nel verbale, al 99,98% del Capitale Sociale; SECON Servizi Contabili SRL titolare di n. 1.000 azioni, pari, come scritto nel verbale, allo 0,02% del Capitale Sociale.
Nel corso dell'esercizio 2012/2013, è cambiata profondamente la “governance” della società. II vecchio Presidente Campedelli si è dimesso nell’aprile 2013, quando è venuta meno la maggioranza in capo alle società a lui riferibili, ed è stato sostituito dall'attuale Presidente Giorgio Lugaresi.

L’Operazione di Fusione Inversa.

La Fusione Inversa non costituisce una “novità” nel panorama delle società di calcio italiane. Infatti, esiste un precedente importante, ossia la fusione inversa di Inter Capital Srl in FC Internazionale Milano SpA.
Per quanto riguarda il Cesena, il fine dell’operazione di fusione inversa, avviata nei primi mesi dell'anno 2012, era quello di conseguire una razionalizzazione della struttura societaria di controllo del A.C. Cesena S.p.A. Il primo passo per conseguire tale obiettivo è stata la fusione inversa per incorporazione di Cesena 1940 S.r.l. in A.C. Cesena S.p.A.
L'atto di fusione tra la controllante Cesena 1940 e AC Cesena è stato stipulato in data 25 marzo 2013. A seguito della fusione, la Società Opera Cesena Calcio risultava azionista di maggioranza. La società controllante incorporanda Cesena 1940 S.r.l. deteneva numero 2.947.011 azioni emesse dalla società incorporante controllata A.C. Cesena S.p.A., pari al 98,2337% del capitale sociale. Ai soci di minoranza dell'incorporante è stato concesso il diritto di acquistare dalla società incorporante le loro azioni per un corrispettivo pari a quello determinato per il recesso.
A.C. Cesena S.p.A. ha proceduto alla riduzione del capitale sociale, mediante annullamento delle azioni "Cesena 1940 S.r.l.", valore nominale di € 1. Quindi l’importo della riduzione del capitale sociale è stato di € 2.947.011,00. Contestualmente, si è proceduto all'aumento del capitale sociale di pari importo. Tale aumento è stato coperto da un lato per l’effetto dell'incorporazione del patrimonio di "Cesena 1940 S.r.l.". A fronte dell’incorporazione del patrimonio sono state emesse ed assegnate ai soci di "Cesena 1940 S.r.l." n. 969.388 azioni di "A.C. CESENA - S.p.A." dal valore nominale di € 1,00. Dall’altro lato si sono utilizzate le riserve della società "A.C. CESENA - S.p.A." per un importo pari ad € 1.977.623, che ha determinato l’emissione di azioni assegnate in proporzione a tutti i soci.
A.C. Cesena S.p.A. ha proceduto all'iscrizione nel proprio bilancio del totale delle attività (tra cui il Marchio per € 13.477.404), e delle passività ricevute da "Cesena 1940 S.r.l." per effetto della fusione, con rilevazione contabile delle differenze da fusione in via retroattiva dalla data del 1° gennaio 2013.
L’avviamento inizialmente iscritto nel bilancio della incorporata per € 1.666.750 è stato svalutato completamente, in modo prudenziale, dagli Amministratori. Tale svalutazione è stata considerata come sopravvenienza passiva. Il debito di "Cesena 1940 S.r.l.". verso AC Cesena, pari a circa € 6.081.000 è stato annullato come il corrispondente credito della controllata nel bilancio al 30 giugno 2013.

Il Piano Industriale e le trattative per la vendita.

Durante le procedure dell’operazione della fusione inversa, un advisor esterno ha ricevuto l'incarico di procedere alla redazione di un piano industriale di ristrutturazione del debito/risanamento e allo stesso tempo sono iniziate le trattative tra l’azionista di maggioranza Società Opera Cesena Calcio, e un gruppo di imprenditori locali, per l'acquisizione di tale maggioranza. Tali trattative hanno portato in un primo momento al raggiungimento del controllo congiunto della A.C. Cesena Spa da parte del socio Giorgio Lugaresi e della società unipersonale GMG Srl, controllata a sua volta dalla Cooperativa Cesena & Co.

La “Tensione finanziaria” per la Serie B.

La retrocessione in serie B ha reso necessaria l'adozione di un piano di riduzione dei costi, con la risoluzione dei contratti con i calciatori ad elevato ingaggio per la serie cadetta. Ovviamente, tali risoluzioni sono giustificate dai minori ricavi che comporta la partecipazione al campionato di Serie B. Con la chiusura del mercato di agosto 2013 gli Amministratori hanno potuto avere un quadro economico e finanziario più chiaro. Tale circostanza, secondo gli Amministratori, ha comportato la necessità di “un'attenta analisi dei flussi di cassa attesi”, che individuava nel mese di dicembre 2013 “un momento di tensione finanziaria”. Il superamento di tale momento delicato, secondo gli Amministratori è stato possibile “grazie al decisivo supporto alla società da parte di alcuni soci storici”, con finanziamenti diretti per € 1,1 milioni, garantiti da crediti vantati verso la Lega Calcio. Tali finanziamenti hanno consentito il puntuale adempimento delle scadenze di fine anno previste verso i tesserati sportivi e I'erario.

Il Nuovo Piano Industriale

Come già detto, già nel 2012, gli Amministratori, avevano incaricato una società di consulenza esterna per la predisposizione di un piano industriale di sviluppo e rilancio societario. II nuovo Consiglio di Amministrazione ha provveduto ad incaricare un nuovo consulente per la redazione di un nuovo Piano industriale e del budget di cassa.
Il nuovo Piano ha previsto la situazione del Patrimonio netto negativo al 30 giugno 2013 e il Consiglio di Amministrazione ha provveduto a convocare l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti.
Il nuovo Piano prevede il mantenimento dei livelli attuali dei ricavi della Serie B, mentre per i costi è prevista una ulteriore riduzione soprattutto dei costi del personale e di gestione.
Dal punto di vista finanziario è previsto:
- il ricorso a eventuali transazioni per i rapporti con i fornitori e gli altri debitori;
- la verifica di accordi di dilazione con l'Erario;
- la stipula di accordi quadro con interlocutori finanziari per le operazioni di anticipo/factoring;
- il completamento del versamento dell'aumento del capitale sociale, in base alle esigenze di cassa;
- eventuali operazioni di patrimonializzazione anche con il coinvolgimento di terzi.

Gli Amministratori hanno la ragionevole aspettativa, tenuto anche conto dell'aumento di capitale deliberato in data 22 luglio 2013, che la Società abbia adeguate risorse per continuare la normale operatività nei prossimi dodici mesi.

La Continuità Aziendale (going concern).

La Relazione della società di revisione Mazars S.p.A. richiama l’esistenza di numerose problematiche, peraltro già evidenziate dagli stessi Amministratori.
Al punto 4.1 è scritto che al 30 giugno 2013 A.C. Cesena S.p.A. si trovava nella situazione prevista dall’art. 2447 del Codice Civile, perché esponeva un patrimonio netto negativo, tuttavia, in data 22 luglio 2013, l'Assemblea Straordinaria degli Azionisti ha assunto i necessari provvedimenti, approvando la proposta di aumento di capitale sociale fino ad Euro 9,5 milioni.
Al punto 4.2. della Relazione della società di revisione è evidenziato il ritardo della redazione del progetto di bilancio d'esercizio 2012-2013, con il conseguente ritardo della convocazione dell'assemblea per l'approvazione dello stesso, oltre i termini previsti dalla legge. Nello stesso punto sono riportate le cause del ritardo come le operazioni per conseguire una razionalizzazione della struttura societaria di controllo del A.C. Cesena S.p.A, comprensive dell’operazione di fusione inversa. Pare che l’analisi degli effetti sul bilancio dell'operazione di fusione sia stata completata solamente nel mese di marzo 2014. Tra le operazioni per conseguire una razionalizzazione della struttura societaria è citata l’affidamento ad un advisor esterno dell'incarico di procedere alla redazione di un piano industriale di ristrutturazione del debito/risanamento con contemporaneo inizio delle trattative tra l’azionista di maggioranza Società Opera Cesena Calcio e un gruppo di imprenditori locali, per l'acquisizione di tale maggioranza. Tali trattative hanno portato in una prima fase al controllo congiunto della A.C. Cesena Spa, da parte del socio Giorgio Lugaresi e della società unipersonale GMG Srl, controllata a sua volta dalla Cooperativa Cesena & Co.  
Nella Relazione della Società di Revisione è evidenziato quanto detto e scritto dagli Amministratori con riferimento al superamento del momento di “tensione finanziaria”, dovuto alla retrocessione in Serie B, grazie al supporto di alcuni soci storici.
La Società di Revisione ha evidenziato, nella sua Relazione, che un’altra problematica, che sempre secondo gli Amministratori ha fatto ritardare la redazione del bilancio nei termini di Legge, è stata l’accesso da parte dell'Autorità Giudiziaria, iniziato nel mese di febbraio 2014 e conclusosi nel mese di marzo 2014. Tale accesso era volto all'esame di talune operazioni effettuate nel corso della precedente gestione.
Al punto 4.3 della Relazione della Società di Revisione è scritto che gli stessi Amministratori nella Relazione sulla Gestione hanno evidenziano delle “incertezze sulla capacità della Società di continuare ad operare come una entità in funzionamento”. Le incertezze sulla continuità aziendale sono state superate con l’elaborazione di un nuovo Piano industriale, basato su assunzioni “ragionevoli e non arbitrarie”, con obiettivi raggiungibili. Tuttavia, tra i principali presupposti di tale piano vi è anche un importante contributo dei soci in termini di capitalizzazione.
Infine, nella Relazione della Società di Revisione, datata 28.02.2014, è evidenziata l’adozione del nuovo Piano Industriale, che tra le altre cose prevede “la verifica delle concrete possibilità (offerte dalle ultime leggi in merito) di accordi di dilazione (anche a stralcio) con l'Erario”; il versamento dell'aumento del capitale sociale già deliberato e “lo studio e attuazione di possibili operazioni di patrimonializzazione della società anche connesse al coinvolgimento di possibili interlocutori terzi”. E’ anche evidenziato, che gli amministratori, considerano che la realizzazione del Piano consentirà “il consolidamento e la normalizzazione della situazione patrimoniale/finanziaria ed economica” e considerando anche l'aumento di capitale deliberato in data 22 luglio 2013, la Società abbia adeguate risorse per continuare la normale operatività nei prossimi dodici mesi.

Il Valore della Rosa



Il valore contabile netto dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori diminuisce da € 27,9 milioni a € 22,9 milioni. La variazione è dovuta ad investimenti per € 10,9 milioni, cessioni con un valore contabile residuo di € 8,9 milioni e ammortamenti per € 7 milioni.
Tra gli acquisti figurano: Del Pivo Nicola per € 3 milioni; Ingegneri Andrea per € 2,5 milioni e Lini Niccolo’ per € 1,2 milioni.
Le Immobilizzazioni finanziarie per crediti da compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F, al 30 giugno 2013, ammontano a € 9.720.000 (€ 10.805.000 nel 2011/12). Tali compartecipazioni si riferiscono ai seguenti calciatori: Rossini (Parma) per € 1.600.000; Djuric Mi. (Parma) per € 1.100.000; Fabbri T. (Parma) per € 1.000.000; Paolini (Parma) per € 1.000.000 Benalouane (Parma) per € 600 mila; Dokovic (Bologna) per € 1.400.000; Ferri (Brescia) per € 1.200.000,00 e Canini (Brescia) per € 600 mila.
I debiti per Compartecipazioni ex art. 102 bis N.O.I.F., al 30 giugno 2013, ammontano a € 7.500.000 (€ 13.800.000 nel 2011/12) e si riferiscono principalmente ai seguenti calciatori:
Ingegneri (Bologna) per € 1.250.000; Ephraim (Brescia) per € 1.200.000; Defrel (Parma) per € 1.200.000

Le Altre Attività.

Le Immobilizzazioni immateriali al 30 giugno 2013 ammontano ad € 44.531.418 (€ 37.703.393 nel 2011/12) e comprendono le “Concessioni e licenze d’uso” pari a € 14.523.813, che nel 2012/13, evidenziano un notevole incremento, rispetto al 2011/2012, dovuto alla allocazione del Marchio Sociale per Euro 13.477.404 a seguito dell’operazione di fusione per incorporazione (inversa) della controllante Cesena 1940. In tale voce figurano anche i diritti di Archivio Rai iscritti (a partire dal 2011/12) al costo storico pari a € 2.800.000.
Le “Altre Immobilizzazioni immateriali” pari a € 4.778.104 comprendono i costi pluriennali su beni di terzi per i lavori di riqualificazione e ammodernamento dello stadio “Dino Manuzzi” e per  l’acquisto del manto sintetico dello stadio “Dino Manuzzi” e del centro sportivo “Villa Silvia. I campi sportivi e lo stadio risultano essere in concessione dal Comune di Cesena per la durata di 15 anni.
Le Immobilizzazioni materiali al 30 giugno 2013 ammontano ad € 2.826.096 (€ 696.136 nel 2011/12). Il 26 settembre 2012 è stato perfezionato l’acquisto dell’immobile di Corso Sozzi a Cesena adibito a Sede sociale per l’importo di € 2.198.586.

Il Patrimonio Netto.



Il Patrimonio Netto è negativo per € 78.461, mentre nel 2011/12 era positivo per € 2.572.340.
La variazione negativa è dovuta alla perdita dell’esercizio pari a € 2.800.161 e all’aumento dovuto all’effetto positivo generato sul patrimonio dall’operazione di fusione inversa per € 149.360.
Poiché si ricadeva nell’ipotesi prevista dall’articolo 2447 del Codice Civile, in data 22 luglio 2013, è stato deliberato l’aumento di capitale sociale fino ad Euro 9,5 milioni, di cui versato al 13/03/14  circa Euro 3,5 milioni.
In data 22 Luglio 2013 è stato deliberato l'azzeramento delle riserve e del Capitale Sociale a copertura delle perdite. L'aumento di Capitale deliberato è stato di € 9.500.000.
Inizialmente, l’azionista di maggioranza Cooperativa Cesena & Co., ha provveduto a coprire la residua perdita, ha ricostituito il capitale sociale al minimo legale ed ha sottoscritto l'aumento di Capitale spettante in opzione per € 1.900.000. Per quanto riguarda gli altri soci solo uno ha esercitato il diritto spettante per un importo di € 1.000.
Di conseguenza, trascorsi i termini concessi agli altri soci per l'esercizio dei diritti spettanti, la Cesena & Co ha sottoscritto integralmente l'aumento deliberato.
Al 30 giugno 2013, ovviamente, l’equity ratio è negativo e anche il captale circolante netto è negativo, perché le attività a breve termine non riuscivano a fronteggiare le passività a breve termine.

La Posizione Finanziaria Netta

L’indebitamento finanziario netto del Cesena ammonta a circa 22,3 milioni di Euro. Il margine operativo lordo è positivo per 11,5 milioni ed il rapporto tra Net Debt e MOL è pari a 1,9. Ciò significa che la gestione operativa riesce a generare flussi di casa in grado di pagare il debito finanziario in circa 2 anni.



I Debiti verso banche risultano pari ad Euro 14,7 milioni e sono in decremento rispetto ai 15,9 milioni di Euro, registrati al 30/06/2012.
L’importo del debito bancario maggiore riguarda l’Istituto per il Credito Sportivo con i seguenti importi e scadenze: € 2.029.111 con scadenza il 31/07/2031; € 2.841.110 con scadenza il 30/09/2013 ed € 315.000 con scadenza il 30/04/2014.
I Debiti verso soci per finanziamenti ammontano a Euro 7,7 milioni (€ 187 mila nel 2011/12). La variazione in aumento è dovuta alla rilevazione di finanziamenti ex Cesena 1940 per Euro 1.269.000 e per il rimanente ai nuovi finanziamenti versati per le esigenze di cassa della Società.
Il saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori è positivo per circa 8,1 milioni di Euro.
I Debiti verso società di calcio nazionali ammontano a € 40.281.000. Il Parma è la società maggiormente esposta con € 16.625.000.
I crediti verso società di calcio nazionali risultano pari ad € 47.958.000. Il credito relativo alle transazioni estere pari a Euro 189 migliaia si riferisce alla società Southampton F.C.
Le fatture da emettere per premi di valorizzazione ammontano a € 3 milioni. L’analisi dei bonus relativi alla valorizzazione di calciatori ha richiesto l'intervento di un noto studio legale che ha rilasciato il proprio parere solamente nel mese di marzo 2014.
Il Fair Play Finanziario auspica che l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità liquide, aumentato del saldo tra debiti e crediti da calciomercato non sia superiore al Fatturato Netto.

I Debiti con dipendenti, fisco ed Enti Previdenziali.

I debiti verso il Personale ammontano a € 3.016.000 (€ 3.250.000 nel 2011/12), e sono pari a circa il 25,6% del costo del Personale stesso.
I Debiti tributari risultano pari a € 15.485.374 al 30/06/2013, in aumento rispetto al dato del 2011/12 che era pari a € 11.386.064 Tali debiti finanziano il 13,5% dell’attivo e costituiscono il 15,1% della voce debiti. Tra i debiti tributari figurano molti importi rateizzati, come: Erario IVA - IRAP anno 2010 per € 3.326.004, con rateizzazione al 31/05/2018; Erario IVA - IRAP anno 2011 per € 5.613.988, con rateizzazione al 31/05/2019; Debiti per condoni fiscali per € 51.696, con rateizzazione al 31/07/2014; Debiti IRAP 2002/2003/2004 per € 64.102, con rateizzazione al 30/06/2014; Debiti IRAP 2008 per € 75.605, con rateizzazione al 30/11/2015; Debiti IVA-IRAP Protoc.N. 57537 per € 712.466, con rateizzazione al 31/12/2016. Esistono anche Debiti Equitalia da Fusione per € 952.740.
Anche tra i Debiti verso Enti Previdenziali, che risultano pari a Euro 733 migliaia, figurano alcuni importi rateizzati.
Il fondo imposte differite è pari a € 8.847.485. Nello specifico le Imposte differite passive su plusvalenze rateizzate ammontano a € 4.827.175 e le imposte differite passive su ammortamenti marchio ammontano € 4.020.310.
Il Fondo rischi pari a € 1,9 milioni, si è incrementato di € 1,6 milioni, a seguito di un accantonamento.
Nel mese di febbraio 2014 presso la società vi è stato un accesso da parte dell'Autorità Giudiziaria, conclusosi nel mese di marzo 2014., per esaminare talune operazioni effettuate nel corso della precedente gestione.

La Gestione Economica.

Durante l’esercizio 2012/2013, il valore della produzione è diminuito del 33,5%, da € 54,4 milioni a € 36, 2 milioni. La causa del crollo dei ricavi è da ricercare nella partecipazione al campionato di Serie B invece che a quello di serie A.
I costi della produzione si sono ridotti meno che proporzionalmente del 29,3%, passando da € 49,4 milioni a € 34,9 milioni.



I Ricavi.

Durante il 2012/2013 il fatturato netto si è praticamente dimezzato, passando da € 33,4 milioni a € 15,7 milioni.
A causa della partecipazione al campionato di Serie B, i proventi da commercializzazione dei diritti audiovisivi sono crollati a € 368 mila, rispetto ai 21,5 milioni di Euro dell’esercizio 2011/12, disputato in Serie A.
Anche i ricavi da gare sono crollati da € 3,6 milioni a € 912 mila. II numero degli abbonati si è ridotto, a circa 7.418 unità, mentre nel 2011/12 era pari a 11.917 unità. Da notare anche, che i prezzi sono stati ridotti.
I ricavi da sponsorizzazioni e pubblicità sono diminuiti a Euro 3,2 milioni da Euro 3,9 milioni.
Gli altri ricavi beneficiano del “paracadute” di 5 milioni di Euro per la retrocessione in serie B.

Il Player Trading.

Dai dati degli ultimi 3 bilanci approvati, risulta che il Cesena è riuscito a coprire l’ammortamento dei calciatori con l’attività di Player trading.



Le Plusvalenze da cessione dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori, realizzate nel corso dell’esercizio, sono state pari a € 12.342.476. Gli importi maggiori hanno riguardato: Diokovic Damian ceduto al Bologna per la cifra di € 2.800.000, con una plusvalenza di € 2.690.000; Caldirola Luca ceduto all’Inter per la cifra di € 2.500.000, con una plusvalenza di € 2.500.000 e Paolini Marco ceduto al Parma per la cifra di € 2.000.000, con una plusvalenza di € 2.000.000.
La principale minusvalenza ha riguardato la risoluzione consensuale del contratto con Rossi Marco ed è stata di € 2,7 milioni. Invero, la risoluzione relativa a Rossi Marco ha determinato un provento da compartecipazione di € 2 milioni. La cessione gratuita al Torino di Rodriguez Perez Guillerme ha causato una minusvalenza di circa 833 mila Euro. La liquidazione della quota di partecipazione relativa a Livaja Marko ha determinato un onere di € 750 mila.
L’ammortamento della rosa calciatori è aumentato da € 6,1 milioni a € 7 milioni.

I Costi.

I costi per servizi sono diminuiti di Euro 5,9 milioni, assestandosi a € 5,3 milioni.
Il costo del personale pari a € 11,8 milioni, risulta in diminuzione di Euro 8,9 milioni, ma incide per il 74,8% sul Fatturato Netto.
L’acquisizione al patrimonio di AC Cesena Spa del Marchio ha fatto aumentare la voce “ammortamenti per concessioni, marchi, licenze d’uso” a € 1.246.691.
Complessivamente gli ammortamenti e svalutazioni ammontano a Euro 10,2 milioni, registrando un incremento di 1,9 milioni.
Sono stati effettuati degli accantonamenti per rischi pari ad € 1.600.000 (€ 392.266 nel 2011/12) relativi ai possibili rischi specificamente individuati dagli amministratori con riferimento sia alla gestione sportiva che alla gestione societaria.
Escludendo le compartecipazioni, gli oneri finanziari superano i proventi finanziari di Euro 2,9 milioni. Da evidenziare l’esistenza tra gli interessi ed altri oneri finanziari v/altri della voce oneri da contenzioso pari a € 1.866.029.

Il Risultato dell’esercizio.

Il Risultato ante imposte è stato negativo per € 2,85 milioni e le imposte sul reddito sono state pari a € 50 mila circa.
L'effetto combinato della riduzione dei ricavi e del decremento meno che proporzionale dei costi operativi anche per gli incentivi all'esodo sostenuti per liberarsi di ingaggi ritenuti pesanti per la Serie B, anche in considerazione dell’impatto fiscale degli stessi, ha determinano un risultato finale negativo per € 2,8 milioni.

Conclusioni.

Come obiettivo minimale, stabilito dal Piano industriale figura il “mantenimento della categoria”, poiché lo stesso Piano industriale si è basato sull’assunzione “ragionevole e non arbitraria” di conseguire ricavi in linea con la partecipazione al campionato di Serie B.

In base ai risultati sportivi della stagione 2013/2014, con l’accesso alla semifinale dei playoffs con il Modena, sembrerebbe che il Piano sia stato rispettato. Inoltre, in base a quanto dichiarato dagli stessi Amministratori, a ciò si devono aggiungere gli interventi effettuati per la riduzione dei costi del personale tesserato e gli interventi riguardanti le scadenze di pagamento dei debiti ereditati dalla gestione precedente. Rimane comunque fondamentale, per la continuità aziendale, l'apporto di risorse finanziarie garantite da parte dell’azionista di maggioranza Cesena & Co con la sottoscrizione dell'aumento di capitale.

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