sabato 22 marzo 2014

Il Player Trading della Serie A 2012/13.



Luca Marotta


Nello schema di bilancio dei club inglesi, la gestione economica dei calciatori viene evidenziata separatamente, al fine di valutare se l'attività di “Player Trading”, riesca a coprire il costo annuale dei cartellini dei calciatori, rappresentati dagli ammortamenti dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori stessi. Come attività di “Player Trading” si può considerare l’attività legata all’acquisto e la cessione di calciatori, che dal punto di vista economico produce plusvalenze e/o minusvalenze, ricavi e/o costi per prestiti oltre ad altri ricavi e oneri accessori. Quindi obiettivo del Player Trading è quello di far fronte al costo degli ammortamenti della rosa calciatori, una specie di “autofinanziamento” dei diritti pluriennali.
Per quanto riguarda la peculiarità dei bilanci della Serie A italiana, è opportuno far rientrare nel conteggio i proventi e gli oneri da compartecipazione ex articolo 102 bis NOIF. Il meccanismo della compartecipazione al momento della risoluzione della stessa può genere proventi oppure oneri di natura finanziaria, a seconda dell’importo della risoluzione.
I limiti dei risultati che saranno oggetto di commento, sono rappresentati dal fatto che i dati non sono omogenei. Infatti, alcune società terminano l’esercizio il 31 dicembre e altre società il 30 giugno. Alcuni bilanci si riferiscono da una parte della stagione sportiva disputata in Serie A e altri ad una parte della stagione sportiva disputata in Serie B. Infine, le tre società quotate in borsa applicano i principi contabili internazionali e le altre i principi contabili nazionali.

La “Teledipendenza” del calcio italiano, i ricavi da gare  trascurabili, la presenza di ricavi commerciali che al confronto degli altri club europei impallidiscano, determinano l’importanza dell’attività del Player Trading, che tuttavia a livello sistemico, per il 2012/13 non è riuscita a coprire i costi annuali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori. In sintesi, gli ammortamenti pari a € 457,1 milioni, hanno prevalso di 66,8 milioni sul risultato netto della gestione economica dei diritti dei calciatori, pari a € 390,3 milioni.

I Proventi da gestione diritti calciatori

I componenti economici positivi sono: le plusvalenze, i ricavi da cessione temporanea, gli altri ricavi derivanti dalla gestione economica dei calciatori, i proventi da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF.


Il totale complessivo di tutta la Serie A, per quanto riguarda la classifica dei Proventi da gestione diritti calciatori derivante dal Trasferimento dei Calciatori, ammonta a € 582,9 milioni. Le plusvalenze totali sono state pari a € 475 milioni. I ricavi da cessioni temporanee calciatori compresi gli altri proventi ammontano complessivamente a € 42,9 milioni. I proventi da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF sono stati pari a € 64,9 milioni.
Al primo posto, per quanto riguarda la classifica dei Proventi da gestione diritti calciatori derivanti dalle operazioni di trasferimento, troviamo l’Udinese con € 97,6 milioni, seguita dal Genoa con € 79,2 milioni, però con un dato riferito all’anno solare 2012. Al terzo posto si trova il Milan con € 53,9 milioni, con il dato dell’anno solare 2012. Il quarto posto è occupato dall’Inter con € 40 milioni, seguito dalla Fiorentina con € 39,7 milioni, che beneficia della plusvalenza di Nastasic.
Il Napoli, che ha beneficiato della plusvalenza di Lavezzi si trova al sesto posto con € 39,3 milioni, seguito dal Parma con € 29,9 milioni..
Il Genoa, rispetto all’Udinese può vantare maggiori proventi da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF con € 13,6 milioni. Per i proventi da compartecipazione l’Udinese si colloca al secondo posto con € 9,1 milioni.
In tale classifica la Juventus non brilla, occupando il quindicesimo posto con 11,4 milioni di Euro, preceduta dal Pescara, che può vantare la plusvalenza di Verratti.

Gli Oneri da gestione diritti calciatori

I componenti economici negativi comprendono: le minusvalenze, gli oneri da cessione temporanea, gli altri oneri da gestione calciatori e gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis NOIF.


Le minusvalenze complessive sono state pari a € 66,7 milioni e gli oneri da acquisizioni temporanee calciatori, compresi gli altri oneri, ammontano complessivamente a € 76,6 milioni. Gli oneri da compartecipazione ex art. 102 bis delle NOIF sono pari a € 49,1 milioni.
Al primo posto, per quanto riguarda la classifica degli Oneri da gestione diritti calciatori derivanti dalle operazioni di trasferimento, si trova il Genoa con € 30,6 milioni, con dati riguardanti l’anno solare 2012, seguito dall’Udinese con € 21,7 milioni. Non a caso le prime due squadre classificate ai primi posti nella classifica dei proventi, risultano prime nella classifica degli oneri. Tale dato sta a significare che esiste una componente di rischio nel Player Trading, legata alla movimentazione dei calciatori, che in alcuni casi non determina i risultati sperati. Oppure in alcuni casi si opera con la “Legge dei Grandi Numeri”.
Al terzo posto si trova la Roma con € 18,5 milioni, penalizzata nella classifica dal costo del prestito di Destro dal Genoa per € 11,5 milioni.
Il quarto posto è occupato dal Parma con € 18,4 milioni, penalizzato nella classifica a causa dei premi di valorizzazione pari ad € 7.187.000.
L’Inter con € 18,3 milioni occupa il quinto posto, penalizzata dal prestito di Silvestre dal Palermo per € 3 milioni e dalle minusvalenze di Caldirola e Forlan.
Il Napoli, si trova al sesto posto con €  12,5 milioni. In tale classifica la Juventus occupa il dodicesimo posto con 5,6 milioni di Euro, penalizzata da oneri accessori su diritti pluriennali non capitalizzati per € 2.898.000.
Il club che ha registrato minori oneri è la Lazio.

La Gestione Operativa Netta Trasferimento Calciatori.

La Gestione Operativa Netta derivante dal Trasferimento dei Calciatori è determinata dalla differenza tra i componenti economici positivi e componenti economici negativi e risulta positiva per € 390,3 milioni.


Al primo posto, per quanto riguarda la classifica della Gestione Operativa Netta derivante dal trasferimento dei calciatori, troviamo l’Udinese con un risultato positivo di circa € 76 milioni. Il Milan grazie ai risultati, dell’anno solare 2012, comprendenti le plusvalenze di Thiago Silva e Ibrahimovic, occupa il secondo posto con € 49,2 milioni. Il Genoa con € 48,6 milioni, occupa il terzo posto della classifica. Fiorentina, grazie a Nastasacic, e Napoli, grazie a Lavezzi, seguono al quarto e quinto posto. L’Inter è settima e la Juventus è sedicesima.


Gli ammortamenti.

Gli ammortamenti rappresentano il costo annuale del cartellino dei calciatori, che in genere viene ripartito per la durata del contratto.
A livello sistemico la Serie A registra un ammontare complessivo di ammortamenti pari a circa 457,1 milioni di Euro.
In linea teorica ai primi posti dovremmo trovare i grandi club, che hanno una rosa di campioni con un valore contabile notevole.
In effetti, in tale classifica, ai primi tre posti ritroviamo: Inter, Juve e Milan. Subito dopo a ridosso delle prime tre grandi, al quarto posto, per ammontare complessivo di ammortamenti, troviamo il Genoa con 38,3 milioni di Euro.
Agli ultimi posti, invece, risultano presenti squadre “penalizzate” in parte dall’effetto serie B, come Torino, e squadre come il Catania, che fa largo ricorso a calciatori Argentini e il Cagliari che ha una rosa che ormai ha un assetto stabile da molti anni. Il Pescara, che occupa l’ultimo posto con € 5,7 milioni, ha preferito disputare il campionato di Serie A, con un valore contabile netto della rosa calciatori di € 14,7 milioni.



Il risultato del Player Trading

Il risultato del Player Trading a livello sistemico è negativo per € 66,8 milioni. Tale dato sta a significare che la Serie A non riesce a coprire i costi annuali dei diritti pluriennali alle prestazioni dei calciatori con il risultato netto della gestione economica dei diritti stessi.


La classifica del Player trading vede l’Udinese al primo posto con enorme distacco sulla seconda. L’enorme distacco di 47,3 milioni tra Udinese e Genoa, è conseguenza sia del miglior risultato netto della gestione economica dei calciatori, che è superiore di € 27,3 milioni, sia dell’importo degli ammortamenti della rosa calciatori pari a € 18,4 milioni, che è nettamente inferiore a quello del Genoa pari a € 38,3 milioni. Evidentemente il management sportivo dell’Udinese è molto più bravo e organizzato, rispetto a quello delle altre squadre, perché compra a prezzi più bassi. Da segnalare il terzo posto della Fiorentina ed il risultato positivo del Milan, grazie alle plusvalenze di Ibrahimovic e Thiago Silva e alla politica dei parametri zero che non impatta sugli ammortamenti.
Ben 11 club presentano un risultato negativo, tra cui il Napoli, la Roma, l’Inter e la Juventus.
Il Napoli, nonostante la plusvalenza di Lavezzi è solo tredicesimo, oltre alla particolarità dell’adozione del sistema del calcolo degli ammortamenti a quote decrescenti, anche al fatto che effettua nuovi investimenti.
L’ultimo posto è occupato dalla Juventus, con un risultato negativo di 45,6 milioni.

Conclusioni.

In conclusione, possiamo affermare che la squadre italiana specializzata nel Player Trading è Udinese.

L’eccellenza dell’Udinese ha comunque un prezzo, infatti, nell’ultimo bilancio sono stati esposti “Costi specifici tecnici”, riguardanti tra l’altro i costi per le attività di scouting e osservazione dei calciatori, consulenze tecnico sportive, compensi corrisposti agli agenti e le spese medico-sanitarie sostenute per la prima squadra e per il settore giovanile, per un ammontare complessivo di € 23.172.111,

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