Luca Marotta
Una lettura superficiale del bilancio consolidato al 31
maggio 2012 di Manchester City Limited si presta alla seguente sintesi
ottimistica: record di fatturato e perdita più che dimezzata rispetto all’esercizio
precedente. Resta il “punctum dolens”: anche durante la stagione 2011/12,
il Manchester City ha speso più di quanto abbia incassato. La perdita
consolidata registrata è stata di £ 97,9 milioni (£ 197,5 milioni nel 2010/11),
pari a circa 121,9 milioni di euro (ad un cambio: 1 €= £ 0,8024). Tale
comportamento non risulterebbe conforme al principio cardine del Regolamento
Uefa sul Fair Play Finanziario, ossia: “non
spendere più di quanto si guadagni”. Tuttavia, come già scritto in
alcune precedenti riflessioni sul tema, il Regolamento UEFA è molto elastico e
permette di derogare al suo principio fondamentale. Considerato che il bilancio
2011/12 è il primo ad essere valutato in chiave Fair Play Finanziario,
bisognerà determinare l’impatto delle deroghe consentite dal regolamento stesso
sul risultato. La prima deroga che viene in soccorso del Manchester City è
quella dell’allegato XI comma 2, “Players
under contract before 1 June 2010”, che permette di escludere dai costi rilevanti
i contratti con i calciatori in essere prima del 1 giugno 2010. Ad una stima
approssimativa di “The Telegraph”, per quanto riguarda il Manchester City, tali
contratti inciderebbero per £ 80 milioni. In effetti, il costo del personale al
31 maggio 2010 ammontava a £ 133,3 milioni. Altra deroga consentita è la
possibilità di escludere le spese per le strutture sportive ed il settore
giovanile, che nel caso del City sono stimabili, sempre per “The Telegraph”, in
£ 15 milioni. Quanto sopra, se fosse confermato, annullerebbe la perdita
2011/12 e permetterebbe, in chiave Fair Play Finanziario, di chiudere
l’esercizio 2012/13 con una perdita di 45 milioni di euro, ma bisognerebbe
risolvere il problema delle parti correlate.
Il problema delle
parti correlati.
Il Manchester City ha ritenuto di risolvere la questione
Fair Play Finanziario attraverso un mega-sponsorizzazione decennale di £ 400
milioni da parte di Etihad Airways. Tuttavia, tale sponsorizzazione, nel
bilancio 2011/12, non è menzionata tra le operazioni con parti correlate.
Infatti, le operazioni con parti correlate citate riguardano l’aumento di
capitale sottoscritto da Abu Dhabi United Group Investment & Development
Limited e la vendita di diritti sulle opere dell’ingegno, sempre ad Abu Dhabi
United Group Investment & Development Limited, per £ 12.8m. Inoltre, la
società ha ricevuto finanziamenti per conto di Brookshaw Developments Limited,
società anch'essa di proprietà Abu Dhabi United Group Investment &
Development Limited, nel corso dell'anno precedente ed il saldo, che al 31
maggio 2012 è di £ 3.733.000 (nel 2011: £ 7.457.000), è incluso nei debiti
esigibili entro l'esercizio.
In effetti, il controllo di Etihad Airways è attribuibile a
due familiari di Sheikh Mansour bin Zayed, proprietario del City: lo sceicco
Hamed bin Zayed al-Nahyan e Sheikh Kaled. Perciò, il Manchester City dovrà
dimostrare che il presidente Etihad, lo sceicco Hamed bin Zayed al-Nahyan, e il
vice-presidente Sheikh Kaled, non siano “stretti” familiari e che non esercitino
alcuna influenza su chi controlla il City. Non è questione di poco conto,
perché, il Manchester City dovrebbe considerare al “fair value” il valore della
mega-sponsorizzazione. Appare un certo senso “preventiva” e “precauzionale” l’affermazione scritta nel bilancio
che, in base ad una valutazione indipendente, il “media value” del Manchester
City ammonterebbe a poco meno di £ 400 milioni, anche grazie all’annuncio della
sponsorizzazione Nike a partire dal 2013-14.
Il Gruppo.
Il bilancio consolidato considerato è quello della società Manchester
City Limited, che è la società capogruppo, con sede in Inghilterra, che
controlla il gruppo di società cui fa capo il club di calcio inglese
“Manchester City”. Le società
controllate al 100% sono quattro: Manchester City Football Club Limited;
Manchester City Investments Limited; Manchester City Property Limited; Manchester
City Developments Limited. A sua volta, Manchester City Limited è
controllata dalla società “Abu Dhabi United Group Investment & Development Limited”,
dello sceicco Mansour, registrata nel
Jebel Ali Freezone (una “zona franca”
del Dubai). Lo sceicco Mansour ha acquisito il controllo del Manchester
City nel 2008.
La continuità
aziendale.
Il bilancio consolidato 2011/12 è stato redatto secondo il
principio la continuità aziendale, ossia i criteri di valutazione hanno tenuto
conto che la società è in grado di onorare gli impegni finanziari presi anche
per il futuro. Nell’esporre i criteri di redazione del bilancio, gli
amministratori hanno rilevato che il gruppo necessita del supporto della
società capogruppo, Abu Dhabi United Group Investment & Development, per il
suo continuo sostegno finanziario. Circa la disponibilità a sostenere
finanziariamente il gruppo vi è conferma scritta da parte della capogruppo, che
ha ribadito che i fondi necessari verranno forniti in modo sufficiente a
finanziare l'attività per almeno 12 mesi dalla data di approvazione del
bilancio. In parole povere, il gruppo non si autofinanzia e necessita
dell’intervento del mecenate. La causa di ciò è da ricercare nello squilibrio
economico. Quindi, il Manchester City, nei prossimi anni, ai fini del Fair Play
Finanziario, dovrà cercare di riequilibrare economicamente la propria gestione.
Comunque, secondo gli amministratori, la generosità del proprietario si
esplicherà solamente nel breve termine ed essi credono che, nel medio termine,
il club, che ha aspettato 35 anni per la vittoria di un trofeo, sarà
autosufficiente.
Nella loro relazione i revisori indipendenti della BDO LLP
non hanno mosso alcun rilievo sul tema della continuità aziendale.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è abbondantemente positivo e ammonta a £
326,4 milioni (€ 406,7 milioni). Rispetto al 2010/11, si è registrato un
incremento di £ 53,7 milioni (+ 20%). La variazione è stata causata
dall’aumento del capitale sociale per £ 168,7 milioni, avvenuto nel corso
dell'anno, dalla perdita di esercizio per £ 97,9 milioni e a rettifiche per £
17,1 milioni.
Il patrimonio netto e quindi i mezzi propri finanziano il
60% dell’attivo. Essendo positivo, è conforme a quanto richiede il regolamento
del Fair Play Finanziario. La proprietà del Manchester City preferisce
finanziarie l’attività con mezzi propri piuttosto che ricorrere al
finanziamento soci, quindi si fa ricorso prevalentemente al capitale di rischio
rispetto a quello di prestito.
L’indebitamento finanziario.
L’indebitamento finanziario netto è pari a £ 58,4 milioni (€
72,9 milioni) e risulta in aumento di £ 15,6 milioni. Le disponibilità liquide
diminuiscono da £ 30,3 a £ 12,6 milioni (€ 15,7 milioni). I debiti finanziari,
esclusi i debiti per leasing, ammontano a £ 32,4 milioni, di cui £ 30,6 milioni
a lungo termine. I debiti per leasing risultano pari a £ 38,6 milioni (nel
2011: £ 38,9 milioni).
Ai fini del Fair Play Finanziario bisogna considerare anche
il saldo tra debiti e crediti da trasferimento calciatori, che è negativo per £
37,3 milioni. I crediti da trasferimento calciatori ammontano a £ 13,4 milioni,
i debiti a breve termine per trasferimento calciatori sono pari a £ 40,8
milioni, quelli con durata superiore all’esercizio successivo risultano pari
a £ 9,8 milioni. Pertanto
l’indebitamento finanziario ai fini del Fair Play Finanziario sale a £ 95,7
milioni (€ 119,3 milioni). Tale dato è inferiore a quello del 2010/11
ammontante a £ 112,9 milioni ed essendo inferiore ai ricavi rilevanti è
conforme a quanto richiesto dal Fair Play Finanziario, ammesso che i rapporti
con le parti correlate (se fosse considerata tale la mega-sponsorizzazione)
siano considerate valutate in modo corretto “al valore equo”.
Il valore della rosa.
Le immobilizzazioni immateriali nette sono pari a £ 226,2
milioni (€ 281,9 milioni), mentre nel 2010/11 erano pari a £ 231,8 milioni.
Esse rappresentano il 41% del totale delle attività. Nella sostanza riguardano
il valore contabile netto della rosa dei calciatori. Nel 2011/12, sono stati
effettuati investimenti per £ 90,45 milioni (tra cui Sergio Aguero, Gael Clichy e Samir
Nasri), nel 2010/11 per £ 165,1 milioni e nel 2009/10
per £ 145,4 milioni. Il valore contabile residuo delle cessioni effettuate
ammonta a £ 12,9 milioni. Gli ammortamenti ammontano a £ 83 milioni.
Con le vittorie conseguite, la strategia del club è volta al
perfezionamento della rosa, con la convinzione che il picco degli investimenti
nella rosa è stato già toccato.
Le immobilizzazioni
materiali.
Il valore netto contabile delle immobilizzazioni materiali
al 31 maggio 2012 ammonta a £ 219.969.000 (nel 2011: £ 214.251.000). Esse rappresentano
il 40% dell’attivo e sono composte da: terreni e fabbricati di piena proprietà
per £ 40,4 milioni (£ 30,1 milioni nel 2011); terreni
e fabbricati in leasing a breve per £ 2,3 milioni (£ 2,4 milioni nel 2011); terreni e fabbricati in leasing a lungo termine per £ 139,7
milioni (£ 158,8 milioni nel 2010) e arredi e attrezzature per £ 19,1 milioni
(£ 20,9 milioni nel 2011), cui si aggiungono immobilizzazioni in corso di
costruzione per £ 18,5 milioni. Il 5 agosto 2003, il vecchio stadio “Maine Road”
fu scambiato per una concessione in affitto per 250 anni dello stadio "City
of Manchester". Il contratto fu concepito alla stregua di un leasing
finanziario, con un complesso meccanismo di rivalutazione basato anche sulla
media degli spettatori, stimata in 42.500 unità.
Il Progetto The City Football Academy è stato approvato dal
Manchester City Council nel dicembre 2011. Il Club prevede di aprire le nuove
strutture, prima della stagione 2014-15.
La gestione economica
Il fatturato netto è aumentato a £ 231,1 milioni (€ 288,1
milioni). L’incremento è stato pari al 51%, inoltre è stato conseguito un
record storico, superando la soglia di £ 200 milioni.
I ricavi da gare sono aumentati da £ 19,7 milioni a £ 21,9 milioni,
con un incremento dell’11%, a causa dell’aumento medio di presenze nella
Barclays Premier League e della partecipazione
all’UEFA Champions League. Per le partite di campionato, si è raggiunta una
media spettatori di 47.031 (45.885 nel 2010/11).
I ricavi da diritti Tv sono aumentati a £ 88,2 milioni da £
68,8 milioni, con un incremento del 28%, determinato dalla partecipazione alla
Champions League. Infatti, i ricavi TV da competizioni UEFA sono aumentati da £
5,3 milioni a £ 23,4 milioni.
I ricavi commerciali sono quasi raddoppiati, da 64,7 a 121,1 milioni di sterline (€ 151 milioni). Il risultato dei ricavi commerciali è determinato soprattutto dall'impatto sull'intero esercizio degli accordi di partnership a lungo termine con Etihad Airways. Infatti, i ricavi da sponsorizzazioni sono aumentati da £ 48,5 milioni a £ 97 milioni. I ricavi dalle aree di ospitalità, dalla ristorazione, dagli affitti per conferenze ed eventi hanno registrato un aumento del 13%, da £ 10,4 milioni a £ 11,7 milioni.
I ricavi commerciali sono quasi raddoppiati, da 64,7 a 121,1 milioni di sterline (€ 151 milioni). Il risultato dei ricavi commerciali è determinato soprattutto dall'impatto sull'intero esercizio degli accordi di partnership a lungo termine con Etihad Airways. Infatti, i ricavi da sponsorizzazioni sono aumentati da £ 48,5 milioni a £ 97 milioni. I ricavi dalle aree di ospitalità, dalla ristorazione, dagli affitti per conferenze ed eventi hanno registrato un aumento del 13%, da £ 10,4 milioni a £ 11,7 milioni.
Tra
gli altri ricavi operativi nel 2011/12 si è registrata una novità. Durante
l’anno, la società ha venduto alcuni diritti di Design, Know-how e altri
diritti sulle opere dell’ingegno alla capogruppo Abu Dhabi United Group
Investment & Development Limited per £ 12,8 milioni. Tale operazione è segnalata
tra le transazioni con parti correlate.
Il totale dei costi operativi ordinari ammonta a £ 348
milioni (€ 433,7 milioni), con un incremento dell’11%; infatti, nel 2010/11 i
costi operativi ammontavano a £ 313,7 milioni, mentre nel 2009/10 erano pari a
£ 251,2 milioni.
A differenza del 2010/11, non si registrano costi operativi
straordinari, che erano pari a £ 34,4 milioni (di cui £ 29,4 per svalutazione
calciatori).
I costi del personale hanno subito un incremento del 16%
passando da 174 a 201,8 milioni di sterline. Il rapporto costi del personale e
fatturato netto è pari all’87,30%, in miglioramento rispetto al dato
dell’esercizio precedente pari a 113,57%. Tale percentuale scenderebbe di poco
al di sotto dell’80% se considerassimo anche le plusvalenze e gli altri ricavi
operativi non caratteristici.
Gli ammortamenti della rosa giocatori diminuiscono
leggermente da 83,8 a 83 milioni di sterline.
I costi generati dalle immobilizzazioni materiali, tra
ammortamenti e leasing, ammontano a 6,6 milioni di sterline (€ 8,2 milioni) e
registrano un incremento del 12%.
Gli altri costi hanno subito un incremento del 13%,
assestandosi a £ 56,6 milioni (€ 70,6 milioni).
L’eccedenza di plusvalenze per la cessione dei diritti
pluriennali alle prestazioni dei calciatori raddoppia da 5,3 a 10,6 milioni di
sterline.
La gestione finanziaria risulta di poco negativa per £ 903
mila (€ 1,1 milioni). I costi per il finanziamento del Leasing dello stadio
ammontano a £ 4,3 milioni.
Il risultato prima delle imposte è negativo per £ 98,7
milioni (€ 123 milioni), nel 2010/11 era negativo per £ 197,5 milioni.
Il risultato d’esercizio, al netto delle imposte, espone una
rilevante perdita di £ 97,9 milioni (€ 121,9 milioni) che migliora l’enorme
perdita del 2010/11 che era pari a £ 197,5 milioni (€ 246,1 milioni). Al 31
maggio 2010, risultava una perdita di £ 121,3 milioni, al 31 maggio 2009 di £ 92,6
milioni e al 31 maggio 2008 c’era una perdita di £ 32,6 milioni.
Conclusioni.
Quattro anni di investimenti ingenti e strategici hanno
portato il Manchester City alla vittoria in campionato. Resta il problema della
sostenibilità del business. Secondo gli amministratori, il progetto The City
Football Academy è la più significativa iniziativa in corso per garantire nel
lungo termine la sostenibilità del business. Tuttavia, essi puntano ancora
sull’aumento delle entrate commerciali, nonostante il contratto decennale di partnership
tra il Club ed Etihad Airways, del luglio 2011, che già ha avuto un forte impatto
positivo. Il contratto comprende la proroga dei contratti già esistenti per la sponsorizzazione
della maglia, i diritti del nome sia per “Etihad Stadium” che per il “Campus
Etihad”, oltre alla cooperazione in materia di iniziative di media, imprese e territorio
della Comunità di Manchester. Il valore dell’accordo decennale, secondo gli
organi di stampa inglese, si aggirerebbe intorno a £ 400 milioni. Invero, per
gli esercizi successivi, si potrà contare anche sul contratto con la Nike (dal
2013/14) e sull’aumento dei diritti televisivi della Premier League (già dal
2012/13).
In ogni caso gli amministratori del City sostengono che i
risultati finanziari della stagione 2011/12 rappresentano un ulteriore passo in
avanti verso il raggiungimento dell'obiettivo del Club che è quello della
sostenibilità a lungo termine del business. Ai fini del rispetto delle norme
UEFA sul Fair Play finanziario, essi faranno leva sull'applicazione delle
franchigie UEFA ammissibili per talune categorie di spesa e sull’avvio del
programma di investimenti del 2011/12.
Per esprimere un giudizio sul futuro del Manchester City, in chiave Fair Play Finanziario, bisognerà aspettare di conoscere il parere degli organismi UEFA sulla mega-sponsorizzazione
di Etihad Airways.
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