giovedì 5 aprile 2012

Consolidato Chelsea 2010/11: perdita e indebitamento in crescita con fatturato record


Luca Marotta Giovedì 05 Aprile 2012 16:48
jstargio@gmail.com

“Fordstam Limited”, che è la società controllante del “Chelsea Football Club”, ha chiuso il bilancio consolidato, al 30 giugno 2011, con una perdita di £ 78.499.000, pari a circa 87 milioni di euro (cambio: 1 £ = 1,1073 €). L’indebitamento finanziario netto risulta aumentato a 816 milioni di sterline (€ 903,6 milioni), con un incremento di £ 82,1 milioni (+11%). Dal punto di vista operativo, per ogni 100 sterline che si fatturano, se ne spendono circa 143.
Nella stagione 2010/2011, il Chelsea è arrivato secondo in Premier League (1° posto nel 2009/10) e ha raggiunto i quarti di finale in Champions League. A livello sportivo le prestazioni sono state considerate inferiori alle aspettative e hanno comportato l’esonero, nel mese di maggio 2011, dell’allenatore Carlo Ancelotti. L’esonero dello staff tecnico ha comportato il sostenimento di costi straordinari rilevanti. 
La continuità aziendale.
Siamo in presenza di un caso in cui la continuità aziendale è garantita dal “mecenate”. Infatti, il bilancio consolidato è caratterizzato dalla presenza di continue perdite “significative” e da un patrimonio netto negativo, con ricorso continuo a finanziamenti, sotto forma di prestito infruttifero da parte dei soci. A tal proposito gli amministratori hanno scritto che la Società ha ricevuto conferma dal controllore di ultima istanza (Roman Abramovich), che lo stesso garantirà il necessario supporto finanziario per finanziare il business anche nel futuro.
L’indebitamento.
Il bilancio consolidato, al 30 giugno 2011, mostra una situazione fortemente indebitata, nei confronti del socio controllante, con un indebitamento finanziario netto ammontante a £ 816.038.000 (€ 903,6 milioni), determinato dalla differenza tra debiti finanziari, pari a £ 833.593.000 (€ 923 milioni), e disponibilità liquide per £ 17.555.000 (€ 19,4 milioni). Nel 2009/10, l’indebitamento finanziario netto era pari a £ 733,9 milioni.
I debiti finanziari riguardano il debito infruttifero verso il socio controllante Roman Abramovich, per l’ammontare complessivo di £ 818,6 milioni (circa 906,4 milioni di euro), rimborsabile previo preavviso di almeno diciotto mesi, e il debito di Chelsea Football Club Limited di £ 15 milioni, sotto forma di azioni iscritte nel passivo non corrente, verso British Sky Broadcasting Group plc.
I debiti finanziari rappresentano l’83% delle passività e il 98% dei debiti non correnti. 
L’entità dell’indebitamento finanziario netto, cui bisogna aggiungere il saldo tra debiti e crediti da calciomercato, non è conforme al regolamento del Fair Play Finanziario in quanto abbondantemente superiore ai ricavi.
I debiti con durata inferiore all’esercizio ammontano a £ 156,2 milioni (€ 172,9 milioni), mentre nel 2009/10 erano pari a 99,9 milioni di sterline con un incremento del 56,36%. Questi debiti comprendono i ricavi anticipati per abbonamenti relativi alla stagione 2011/12 per l’importo di 34,5 milioni di sterline (£ 31,5 milioni nel 2009/10).
I debiti commerciali nel complesso sono pari a £ 48,4 milioni (€ 53,6 milioni), di cui £ 32,3 milioni, hanno scadenza entro l’esercizio successivo.
Il Patrimonio Netto.
Il patrimonio netto è negativo per £ 617.879.000 (€ 684,2 milioni) ed in peggioramento rispetto al dato dell’esercizio precedente, che era negativo per £ 540,1 milioni. Tale indicatore non è conforme a quanto stabilito dal regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario.
L’esposizione di un patrimonio netto negativo in aumento è ormai una caratteristica del bilancio consolidato del gruppo che controlla il Chelsea Football Club. Infatti, nell’esercizio 2008/09 era negativo per £ 462,3 milioni; nell’esercizio 2007/08 per £ 414,9 milioni, nell’esercizio 2006/07, per £ 331,1 milioni e nell’esercizio 2005/06 il segno meno era esposto per £ 255,3 milioni. Ovviamente, la causa è da ricercare nel continuo riporto a nuovo delle perdite degli esercizi precedenti, senza che si sia provveduto a ricapitalizzare o a riequilibrare la struttura dei costi in funzione dei ricavi.
La struttura dell’attivo patrimoniale.
Al 30 giugno 2011, le attività non correnti rappresentano l’84% del totale dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 325,8 milioni (€ 360,8 milioni). Si è verificato un aumento del 22,63%, a causa degli investimenti effettuati. 
Le immobilizzazioni immateriali nette rappresentano il 32% dell’attivo e risultano aumentate a £ 126,4 milioni (€ 140 milioni) da £ 64 milioni dell’esercizio precedente. La variazione è stata determinata da nuove acquisizioni di giocatori per £ 112,2 milioni.
Le immobilizzazioni materiali rappresentano il 51% dell’attivo e ammontano a £ 199,4 milioni (€ 220,8 milioni); nel 2009/10 erano pari a £ 201,7 milioni. 
Le attività correnti rappresentano il 16% dell’attivo e ammontano complessivamente a £ 64 milioni (€ 70,9 milioni), con un incremento del 10,29% rispetto all’esercizio precedente. 
Le disponibilità liquide diminuiscono a £ 17,6 milioni (€ 19,4 milioni) da £ 20,5 milioni. 
Il Fatturato.
Il fatturato consolidato netto del gruppo, con esclusione della joint venture, per l’esercizio chiuso al 30 giugno 2011, risulta pari a £ 225,2 milioni (€ 249,4 milioni). Nel 2009/10 era pari a £ 208,8 milioni. Si è verificato un incremento del 7,88%, a causa soprattutto dei proventi televisivi. Durante la stagione 2010/11 il fatturato consolidato ha raggiunto un livello record, avendo superato il record precedente del 2007/08, pari a £ 210,7 milioni.
Il fatturato legato all’attività calcistica risulta pari a £ 201,3 milioni (€ 222,9 milioni), con un incremento dell’8,53% rispetto all’esercizio precedente. Il fatturato legato all’attività calcistica comprende i ricavi derivanti dal settore dei media e dalle sponsorizzazioni oltre che dalla vendita dei biglietti. La media spettatori nello stadio Stamford Bridge, che ha una capacità di 41.841 spettatori, è stata di 41.008 (41.422 nel 2009/10), pertanto il tasso medio di occupazione dello stadio è stato del 98%.
L’attività alberghiera con servizio catering registra ricavi per £ 9,8 milioni in aumento del 2,22% rispetto al 2009/10 e con un’incidenza del 4,35% sul fatturato totale.
L’attività di merchandising risulta conseguire ricavi per £ 11,9 milioni (€ 13,1 milioni), con un incremento del 5,68% rispetto al 2009/10 e con un’incidenza del 5,27% sul fatturato.
I ricavi derivanti dalle prestazioni di servizi per il tempo libero ammontano a £ 1,7 milioni, segnando un aumento del 4,89% rispetto all’esercizio precedente. 
I ricavi da attività immobiliare ammontano a 112 mila sterline, con una diminuzione di 14 mila sterline. Anche le altre attività (parcheggio, eventi e altro), risultano in decremento, producendo ricavi per 428 mila sterline (709 mila sterline nel 2009/2010).
Le Spese operative.
Le spese operative ammontano complessivamente a £ 322,1 milioni (€ 356,7 milioni) e registrano un incremento del 12,69%. Le spese operative ordinarie sono pari a £ 274,1 milioni (£ 281,4 milioni nel 2009/10), quelle straordinarie ammontano a £ 48 milioni (£ 4,4 milioni nel 2009/10). Tra gli oneri straordinari sono allocati i costi per l’esonero dello staff tecnico pari a £ 28 milioni, la svalutazione dei calciatori per £ 7,4 milioni, la svalutazione di immobilizzazioni materiali per £ 6,1 milioni e l’importo pagato all’Agenzia delle Entrate inglese (HMRC) in relazione alla tassazione dei diritti di immagine per £ 6,4 milioni. Gli oneri straordinari hanno esercitato un impatto significativo sul risultato dell’esercizio.
Il costo del personale ammonta a £ 191,2 milioni (€ 211,7 milioni) e registra un incremento del 9,82% rispetto ai 174,1 milioni di sterline del 2009/10. L’incidenza del costo del personale sul fatturato è pari all’85%, molto al di sopra del limite del 70% stabilito dal Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario. Il costo del personale riguarda 601 unità (592 nel 2009/10) di cui 69 appartenenti alla gestione sportiva (giocatori e staff compreso). 
Tra gli altri costi operativi si segnala l’ammortamento delle immobilizzazioni dei costi di registrazione dei calciatori ammontante a £ 39,7 milioni (€ 44 milioni), in aumento del 5,51% rispetto ai 37,6 milioni di sterline del 2009/10 e con un’incidenza del 18% sul fatturato. A tale costo bisognerebbe aggiungere la svalutazione di £ 7,4 milioni, di cui si è già detto sopra, che farebbero aumentare l’incidenza al 21%.
L’ammortamento delle immobilizzazioni materiali è stato di 9,7 milioni di sterline (€ 10,7 milioni), cui si debbono aggiungere £ 6,1 milioni di svalutazioni operate per adeguare il valore degli immobili.
La differenza tra plusvalenze e minusvalenze realizzate con le cessioni di calciatori è positiva per £ 18,4 milioni (€ 20,4 milioni), mentre nel 2009/10 era negativa per £ 982 mila. Questo risultato positivo è dovuto principalmente alla vendita di Miroslav Stoch al Fenerbahçe, di Ricardo Carvalho al Real Madrid, di Franco Di Santo al Blackburn Rovers e di Michael Mancienne all’Amburgo.
Il pareggio di bilancio.
La perdita d’esercizio consolidata, al 30 giugno 2011, è di £ 78,5 milioni (€ 86,9 milioni), quella al 30 giugno 2010 era di £ 77,8 milioni, mentre nel 2008/09 era di £ 47,4 milioni. 
La somma algebrica dei risultati d’esercizio degli ultimi tre bilanci consolidati è negativa per £ 203,7 milioni, pari a circa 225,6 milioni di euro, abbondantemente al di sopra del limite di tolleranza dei 45 milioni di euro del Fair Play Finanziario.
Se l’UEFA considererà, per il Chelsea, come bilancio da valutare ai fini del Fair Play Finanziario, quello consolidato di Fordstam Limited, il problema dell’elevato indebitamento e del patrimonio netto negativo potranno essere superati con la rinuncia di Abramovich al suo credito, trasformandolo in capitale, ma rimane da capire ancora come il Chelsea supererà il problema del forte squilibrio economico, caratterizzato dall’elevata incidenza del costo del personale e degli ammortamenti dei calciatori, che determinano rilevanti perdite. Alla luce dell’esonero di André Villas Boas è facile prevedere che anche per il 2011/12, al tradizionale costo del personale elevato, si aggiungeranno elevati oneri straordinari dovuti al costo dell’esonero.


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