giovedì 24 novembre 2011

Bilancio Inter: costi incomprimibili per vincere

Luca Marotta Venerdì 25 Novembre 2011 00:50
jstargio@gmail.com

La filosofia gestionale, che traspare dalla lettura del bilancio di esercizio al 30 giugno 2011 di F.C. Internazionale Milano S.p.A., è che per allestire una squadra di “assoluto valore mondiale” sia necessario “spendere”, anche non tenendo conto dei ricavi, perché, ove ce ne fosse bisogno, ci sarebbe il socio di riferimento ad onorare gli impegni. Da alcuni tale filosofia gestionale è definita come “mecenatismo”.
Tuttavia, il “colpo grosso” di mercato, tanto aspettato dai tifosi nerazzurri, non è stato l’acquisto di un “top player”, ma l’acquisto dell’archivio RAI relativo alle immagini e video delle prestazioni della squadra e dell’archivio delle autoproduzioni del canale tematico “Inter Channel” dal 2000 al 2008. L’acquisto è stato effettuato in data 24 giugno 2011. A seguito di tale contratto, l’incremento registrato nella voce dell’attivo “concessioni, licenze e marchi” è stato di 32,8 milioni di euro. L’asset acquisito sarà ammortizzato in 30 anni, con decorrenza 1° luglio 2011, sulla base di un’apposita perizia redatta da un esperto. Con la stessa RAI è stato siglato un accordo transattivo per l’importo di 13,3 milioni, per l’utilizzo pregresso della Library mentre, per il diritto ad utilizzare la Library, dal 30 giugno 2041 al 30 giugno 2071, la Rai sborserà 2,5 milioni di euro. L’accordo transattivo con la RAI ha generato una sopravvenienza attiva per 13,3 milioni di euro, che ha contribuito a ridurre l’importo della perdita, evidenziato per soli 87 milioni di euro.
Il presidente Moratti ha affermato, durante l’assemblea dei soci convocata per l’approvazione del bilancio 2010-11, che la perdita verificatasi al 30 giugno 2011 è giustificata dall’aver voluto mantenere la prima squadra a livelli di “assoluto valore mondiale”, come testimoniano i risultati sportivi raggiunti: conquista della FIFA World Cup, conquista della settima Coppa Italia–Tim Cup e raggiungimento del secondo posto nel Campionato. La nuova strategia sul fronte dei ricavi, per il club milanese, è quella di aumentare i ricavi commerciali e quelli sul fronte della comunicazione. 
Il rapporto con R.C.S.
Nella Relazione sulla gestione viene evidenziato che, nel corso dell’esercizio 2010-11, la società controllata Inter Brand s.r.l. ha proseguito con “determinazione” lo sviluppo delle attività promo–pubblicitarie, in collaborazione con RCS. Per quanto riguarda le sponsorizzazioni il risultato conseguito con RCS registra un aumento di fatturato del 25% rispetto al 2009-10.
Il rapporto con Telecom.
La società Telecom ha rinnovato la sponsorizzazione per il biennio 2010-12 per un importo annuo di 2,5 milioni.
Il rapporto col Gruppo Pirelli.
Il Gruppo Pirelli è considerato come parte “correlata” e nella Relazione sulla Gestione si legge che la società nerazzurra ha intrattenuto, col Gruppo capeggiato da Tronchetti Provera, rapporti di natura commerciale che hanno portato un beneficio economico per € 11.950.000. A tal proposito, nella nota integrativa si specifica che trattasi di attività di sponsorizzazione e “consulenze tecniche”.
La continuità aziendale.
La continuità aziendale, ossia la capacità di poter far fronte e quindi di onorare i futuri impegni finanziari, è uno dei punti cardine del Regolamento UEFA sul Fair Play Finanziario, non sarebbe sbagliato affermare che sia un “prerequisito”. L’importanza è tale che si richiede che il bilancio sia certificato da un revisore esterno con l’attestazione della sussistenza del requisito della stessa continuità aziendale (“going concern”). La società Deloitte & Touche S.p.A., che ha certificato il bilancio al 30 giugno 2011 di F. C. Internazionale Milano S.p.A., al punto 4 della sua relazione, ha rilevato “che il socio di riferimento ha espresso il consueto impegno a supportare anche per il futuro, in caso di necessità, economicamente e finanziariamente la Società e su tale presupposto è stato redatto il presente bilancio di esercizio nella prospettiva della continuità aziendale.”
Quanto rilevato dai revisori conferma che non si è in presenza di una gestione economica che si autofinanzia, ma di una gestione che necessita dell’intervento del suo socio di riferimento per far fronte agli impegni finanziari. Nello stesso punto, la società di revisione ha rilevato che la società nerazzurra, a seguito delle significative perdite, pari a Euro 87 milioni, che hanno determinato, al 30 giugno 2011, una situazione di deficit patrimoniale per € 24.179.237, si trova nella situazione prevista dall’articolo 2447 del codice civile, ossia “Riduzione del capitale sociale al di sotto del limite legale”. Pertanto, il socio di riferimento è intervenuto in data 10 agosto 2011 con un versamento di 10 milioni a copertura perdite ed un ulteriore versamento successivo di 15 milioni di euro.
La “ratio” del Regolamento del Fair Play Finanziario è quella di obbligare le società di calcio ad adottare sistemi gestionali che si autofinanzino, col principio del “non spendere più di quanto si guadagni”. Una gestione che si autofinanzi non ha bisogno dell’impegno del suo socio di riferimento, perché è in grado, da se stessa, di creare le risorse finanziarie per far fronte agli impegni.
Il Patrimonio Netto.
Come già detto è negativo per € 24.179.237. Essendo negativo non è conforme a quanto stabilito dal Regolamento sul Fair Play Finanziario.
Il patrimonio netto al 30 giugno 2011 risulta composto da un capitale sociale pari ad € 42.439.114, da riserve per 30 milioni, da perdite pregresse portate a nuovo per € 9.804.565 e la perdita dell’esercizio 2010-11 è di € 86.813.786.
In sede di assemblea ordinaria si è deciso di ridurre le perdite ad € 41.618.351, mediante l’utilizzo delle riserve per € 30 milioni e l’utilizzo dei 25 milioni di euro versati dal socio di riferimento successivamente al 30 giugno 2011. Dopo questa operazione il patrimonio netto ritorna positivo per 820 mila euro.
Nella parte straordinaria dell’assemblea è stato posto all’ordine del giorno un aumento di capitale sociale per 40 milioni di euro.
L’Indebitamento Finanziario Netto. 
Per il regolamento del Fair Play Finanziario l’indebitamento di natura finanziaria al netto delle disponibilità, unitamente al saldo tra crediti e debiti per la compravendita calciatori, non deve essere superiore ai ricavi. Nel caso dell’ultimo bilancio d’esercizio di F.C. Internazionale questo dato risulta essere conforme a quanto stabilito dal Fair Play Finanziario.
I debiti verso le banche ammontano a € 68.889.091 e risultano in diminuzione del 3,38% rispetto al 2009-10. I debiti verso altri finanziatori ammontano a € 8.830.539, di cui 8,5 milioni verso Barclays Bank per la cessione del credito verso il Barcellona per Ibrahimovic.
Le disponibilità liquide sono pari a € 126.098, mentre nell’esercizio precedente erano pari a € 385.899.
I crediti verso società calcistiche ammontano a 73,3 milioni. Gli importi maggiori riguardano il Genoa per 11,7 milioni, il Manchester City per 11 milioni, il Barcellona per 9 milioni, il Parma per 6,8 milioni, la Sampdoria per 5,9 milioni ed il Besiktas per 5,8 milioni. I crediti per compartecipazioni ex art. 102 NOIF ammontano a 5,5 milioni. Gli importi maggiori riguardano Alen Stevanovic (Torino) e René Khrin (Bologna), entrambi esposti per 2 milioni.
I debiti verso società calcistiche nazionali ammontano a 82 milioni. Gli importi maggiori riguardano il Genoa per 25,5 milioni, la Sampdoria per 16 milioni, il Parma per 13,3 milioni e il Cesena per 11,2 milioni. I debiti verso società calcistiche estere ammontano a 7,2 milioni di cui 6,4 milioni riguardano il Porto. Il debito per compartecipazioni ex art. 102 NOIF ammonta a 5,8 milioni. L’importo maggiore riguarda Benedetti Simone in compartecipazione col Torino per 2 milioni.
Gli altri debiti.
Una novità positiva è rappresentata dalla notevole riduzione dei debiti verso il personale, che diminuiscono del 59,25%, passando da 61,1 a 24,9 milioni di euro. Un dato da considerare “fisiologico” e rientrante nei canoni del Fair Play Finanziario.
Da segnalare l’aumento dei debiti per cessione dei crediti pro soluto, che aumentano da 40 a 66,7 milioni di euro. Questi debiti riguardano la cessione ad un primario Istituto di Credito dei diritti TV 2011-12. Dal punto di vista gestionale, quindi, si è fatto leva sui ricavi della stagione 2011-12, per creare liquidità nel 2010-11.
I debiti verso fornitori sono ingenti, poiché “coprono” il 20% delle attività, e aumentano da 64,4 milioni a 90,2 milioni, con un incremento del 40,13%. Notevolissimo è l’importo del debito verso gli Agenti FIFA, che è pari a 37,5 milioni di euro (8% delle attività).
Altrettanto notevoli sono i debiti verso le controllate, che risultano pari a 89 milioni. Tali debiti si riferiscono ai canoni di licenza d’uso dei marchi da pagare alla controllata Inter Brand S.r.l.. La loro incidenza sul totale delle attività è del 19,5%. A tal proposito nell’attivo tale voce è bilanciata da “Risconti attivi pluriennali per licenza d’uso marchi” pari a 72 milioni di euro.
I debiti tributari ammontano a 18,8 milioni e l’importo maggiore, come scritto nella nota integrativa, riguarda la voce “Debiti I.R.P.E.F. lavoratori dipendenti, autonomi e tesserati" relativa al mese di novembre e dicembre, ammontante a 14,5 milioni di euro.
Dal punto di vista della gestione fiscale, F.C. Internazionale Milano SpA, aderendo all'impostazione fornita dalla Lega Nazionale Professionisti, nonostante l’orientamento contrario espresso dall'Agenzia delle Entrate, ritiene di non dover assoggettare a tassazione ai fini IRAP le plusvalenze generate dalla cessione rdei calciatori. A seguito di tale impostazione, si sono verificati dei contenziosi con l’Agenzia delle Entrate, con riguardo agli anni dal 2001-02 al 2006-07. Altro campo oggetto di contenzioso fiscale è stato quello riguardante i rapporti tra la società, i propri tesserati e gli agenti sportivi. Per il Fair Play Finanziario ciò che è oggetto di contenzioso tributario non può essere classificato come “debito scaduto”.
I Ricavi.
Il valore della produzione risulta pari a 268,8 milioni di euro e registra un decremento del 17% rispetto al 2009-10. La voce più importante riguarda i proventi televisivi pari a 86,4 milioni, che hanno un incidenza del 32,1% e che hanno subito una riduzione di circa 15 milioni. La seconda voce per importanza è rappresentata dalle plusvalenze pari a 51,4 milioni, con un’incidenza del 19,1% ed una riduzione di 21,4 milioni. Balotelli, ceduto a 22 milioni, ha comportato una plusvalenza di € 21.856.000, mentre Burdisso ha fatto registrare una plusvalenza di 7,6 milioni. Al terzo posto si colloca la voce relativa ai proventi televisivi da competizioni UEFA pari a 38 milioni, con un’incidenza del 14,2% ed una riduzione di 10,7 milioni. I ricavi da gare in casa sono pari a 17,7 milioni, con un’incidenza del 6,6%; mentre gli abbonamenti sono pari a 14,6 milioni, con un’incidenza del 5,5%. Le sponsorizzazioni sono pari a 28,6 milioni, con un’incidenza del 10,6%. Pirelli ha contribuito con 11,9 milioni, lo sponsor tecnico con 12,1 milioni. I ricavi da pubblicità registrano la cifra di 3,3 milioni ed un’incidenza dell’1,3%.
Le cause della riduzione dei ricavi sono da ricercare nelle minori plusvalenze, nei minori introiti per diritti TV in conseguenza della vendita “collettiva” e nella meno brillante partecipazione alla Champions rispetto al successo del 2009-10.
Il costo dei dipendenti.
Al 30 giugno 2011 il costo dei dipendenti in rapporto al valore della produzione supera di poco il limite massimo del 70%, stabilito dal Regolamento UEFA sul Fair Play finanziario. In questo caso il Panel di controllo dell’UEFA potrà richiedere dei chiarimenti. In effetti, il costo del personale risultante dal bilancio di esercizio è pari a € 190.179.218 e rappresenta il 70,74% del valore della produzione. La diminuzione rispetto all’esercizio precedente è stata di € 43.840.749 (-18,73%). Nel 2009-10 il rapporto tra costo del personale e valore della produzione era maggiore, essendo stato pari al 72,34 %.
Possiamo intuire che, a fronte di una riduzione dei ricavi, si è proceduto ad una riduzione del costo del personale, forse non ancora sufficiente: da qui forse la decisione di privarsi del giocatore con l’ingaggio più pesante, per la stagione 2011-12.
L'ammortamento delle immobilizzazioni immateriali incide per il 21,09% sul valore della produzione essendo pari a € 56.704.839, in diminuzione del 12,55% rispetto all’esercizio precedente. Questa voce, composta per la quasi totalità dall’ammortamento dei diritti alle prestazioni pluriennali dei calciatori, rappresenta il 97% degli ammortamenti, indice dell’assenza di uno stadio di proprietà. Il costo di gestione del personale, dato dalla somma dei salari e degli ammortamenti, incide sul valore della produzione per il 91,83% e migliora di poco il dato del 2009-10 pari al 92,38%. Nella sostanza ogni 100 di ricavi 92 sono spesi per il personale (stipendi e cartellini).
Lo stesso presidente Moratti, durante l’assemblea, ha affermato che i costi di produzione sono elevati a causa del costo del personale e degli ammortamenti dei diritti alle prestazioni dei calciatori. 
Gli altri costi.
I costi per godimento beni di terzi registrano un lieve incremento dell’1,16%, esponendo la cifra di € 22.425.291. L’importo maggiore, riguarda il canone di licenza d’uso dei marchi per 16 milioni. Trattandosi di operazione con società controllata questo importo non ha effetti nel bilancio consolidato, che è il bilancio da considerare ai fini del Fair Play Finanziario. Come va detto che il bilancio di Inter Brand s.r.l., chiuso con un utile di 3,7 milioni, non potrà apportare benefici al bilancio consolidato, dovendo annullare la corrispondente voce di ricavo proveniente da F.C. Internazionale Milano S.p.A.. Sarà interessante conoscere, a questo proposito, se la valutazione del “Panel” di controllo UEFA si estenda anche retroattivamente all’esposizione del valore del marchio, derivante da un “contratto con se stessi”, nel bilancio consolidato.
Le minusvalenze da cessioni diritti pluriennali subiscono un forte aumento, passando da 617mila euro a 20,7 milioni. La cessione di Quaresma ha comportato una minusvalenza di € 13.294.000, mentre Amantino Mancini ha determinato una minusvalenza di € 5.469.000.
Il “Breakeven Finanziario” 
Nonostante il decremento dei costi della produzione per 53 milioni ed una sopravvenienza attiva (grazie alla RAI) di 13,3 milioni, la perdita dell'esercizio è stata di € 86.813.786 e peggiora il risultato dell’esercizio precedente, che esponeva un risultato negativo per € 69.045.804.
Negli ultimi tre esercizi la somma delle perdite è stata di € 310.283.059. E’ una cifra che si pone al di sopra della soglia di tolleranza di Euro 45 milioni, che entrerà in vigore per i periodi  2013-14 e 2014-15.
Se i ricavi fossero confermati nella loro entità, anche nelle stagioni successive, sembrerebbe obbligata la scelta della riduzione dei costi. Il presidente, invece, ritiene che la società “debba e possa” aumentare i ricavi di natura commerciale e di comunicazione per allinearsi al livello dei più grandi club e pareggiare i costi della produzione, che sono incomprimibili per mantenere una squadra a livello internazionale.


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